"Perchè spendere soldi per recuperare soldi già spesi???" è questo il quesito che s'insinua spesso nella testa dei creditori nel momento in cui ci sono dei crediti in sospeso e si teme di agire nel modo sbagliato investendo risorse per recuperare quelle che a causa di fatture mai pagate o ancora soldi mai incassati per vari motivi, sono momentaneamente congelate perchè il debitore non provvede a saldare i conti.
Spesso si evita il coinvolgimento di società esterne per la risoluzione di queste problematiche, oltre che per evitare i costi che questo comporta, anche per una questione di relazioni interpersonali, poichè si desidera evitare il conflitto e gli attriti con i clienti o i debitori coinvolti.
Le motivazioni che portano al dubbio iniziale "Perchè spendere soldi per recuperare soldi già spesi???" sono quindi logiche e umane. La questione si va poi a complicare quando oltre alla perdita di denaro e/o risorse, si vanno ad affrontare i costi relativi all'IVA sulle fatture o ai fornitori che a loro volta hanno richiesto i pagamenti dovuti.
Altro dettaglio tutt'altro che trascurabile concerne il fatto che non applicarsi per il recupero dei propri crediti in Italia è reato. Infatti la mancata riscossione dei crediti vantati può essere configurata come distrazione punibile dalle norme sull bancarotta e può essere prevista anche una pena accessoria d'interdizione dall'esercizi di uffici direttivi per dieci anni.
Per le motivazioni sopra riportate è importante attivare in maniera tempestiva la procedura di riscossione dei propri crediti presso terzi, che siano amici, familiari, o semplici conoscenti.
La procedura deve essere messa in atto da società serie e professionali che con il loro operato non intacchino i rapporti con i debitori, ma al contrario si adoperino per trovare soluzioni concordate e deontologiche che permettano il recupero dei crediti in tempi e modalità sostenibili da tutte le parti coinvolte.
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