Treviso, 20 dicembre 2016
Caro Collega,
siamo giunti ormai al termine di un anno che ciascuno di noi ha vissuto talvolta con affanno, talvolta con soddisfazione, ma, in ogni caso, sempre con passione.
I dodici mesi del 2016 che sono alle nostre spalle sono stati densi di eventi memorabili, destinati a segnare, in un modo o nell'altro, la storia del mondo e, dunque, anche del nostro Paese. Fatti che hanno contribuito ad aumentare il senso di incertezza e a diffondere un sentimento d'inquietudine.
Penso all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea; all'elezione di un outsider alla Casa Bianca; alla permanente minaccia del terrorismo di matrice islamica che ha alimentato guerre e un inarrestabile flusso di migranti. Penso – per guardare alle cose di casa nostra – alla crisi delle banche, all'esito del referendum e alla prospettiva di una nuova lunga fase elettorale che porterà con se ulteriore incertezza.
In una prospettiva come questa gli elementi sui quali possiamo contare, nell'esercizio della nostra attività imprenditoriale, sono quelli di sempre: le nostre capacità, la nostra determinazione, le conoscenze e le competenze dei nostri Collaboratori.
All'interno di un quadro di riferimento così segnato dall'incertezza, voglio evidenziare il grande valore espresso dall'associazionismo. Mi riferisco a Confindustria – che come ben sai vogliamo più forte, più innovativa, più manifatturiera, più indipendente e più autorevole – e, naturalmente, alla nostra Associazione.
Unindustria Treviso è portatrice di un duplice patrimonio costruito, nel tempo, dall'imprenditoria trevigiana. Il suo primo valore è costituito dalla sua identità di soggetto collettivo, capace di dar voce, progetto e protagonismo a una moltitudine di piccole, medie e grandi imprese. Il secondo è dato dalla sua capacità di sviluppare non solo servizi avanzati per le Associate, ma anche idee, proposte e iniziative di valore territoriale e, dunque, di interesse per la nostra intera comunità.
In questi anni difficili la nostra Associazione si è dimostrata capace di reggere la sfida del cambiamento, di affiancare le imprese nei momenti problematici o, ancora, di accompagnarle verso i nuovi orizzonti della cosiddetta quarta rivoluzione industriale. Non solo, in questi stessi anni ci siamo impegnati per produrre idee, proposte e soluzioni valide non solo sul piano locale, ma anche a livello nazionale.
Un buon esempio di tutto ciò è rappresentato dal progetto SistemAperto, attraverso il quale stiamo concretamente innovando – insieme alle associazioni di Padova e Vicenza – il tradizionale modello organizzativo di Confindustria, riferito sia alla rappresentanza, sia ai servizi. Un percorso avviato da tempo che, come probabilmente ricorderai, ha trovato nelle Assise dello scorso 19 novembre il suo primo e importante momento di evidenza nazionale.
Riferendomi ancora alla nostra capacità di incidere su questioni di rilievo nazionale, voglio ricordare due iniziative di particolare rilievo.
La prima è la predisposizione – tutta trevigiana – di proposte concrete per la riforma dell'ormai logoro sistema contrattuale, che da venticinque anni regola i rapporti tra imprese e lavoratori. In tale ambito quanto da noi predisposto localmente è diventato, dal luglio scorso, un accordo nazionale tra Confindustria e Sindacati. La seconda è costituita dalle innovative iniziative poste in essere localmente per contribuire a rinnovare il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione.
Infine, richiamo la Tua attenzione sull'impegno associativo rivolto al nostro territorio e alla sua comunità. Non mi riferisco solamente alle molteplici attività condivise con enti ed attori locali, ma anche alle innumerevoli iniziative di promozione e solidarietà sviluppate negli ultimi dodici mesi.
Quanto alle prime, voglio ricordare l'investimento per la valorizzazione di Palazzo Giacomelli destinato a diventare uno dei motori della promozione culturale nella nostra provincia. Riferendomi alla solidarietà, voglio ricordare il nostro impegno nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma dell'agosto scorso o le iniziative a sostegno sia delle fasce più deboli della società, sia di chi soffre.
Come ben puoi immaginare, tutto quanto sinteticamente richiamato contribuisce a definire il profilo di una grande, vitale e insostituibile organizzazione associativa.
Un risultato che sarebbe impossibile senza la partecipazione economica e umana di migliaia di imprenditori trevigiani che, anno dopo anno, confermano la loro fiducia e il loro mandato alla loro grande Associazione. Un impegno individuale che, nel suo sommarsi e moltiplicarsi, da vita ad un grande soggetto economico, sociale e culturale.
Sono orgogliosa di guidare questa realtà e allo stesso tempo avverto tutta la responsabilità di rappresentare la nostra grande comunità imprenditoriale.
So di poter contare ancora sul Tuo impegno e sulla Tua presenza, così come Tu puoi contare sulla mia e su quella della Tua associazione.
Con l'emozione che questa reciproca testimonianza di fiducia suscita in me, formulo a Te, ai Tuoi famigliari e ai Tuoi collaboratori i più affettuosi e sinceri auguri di un Natale sereno e di un felice anno nuovo.
Maria Cristina Piovesana
